È di pochi minuti fa la notizia della scomparsa della signora Mirella Freni, uno dei più grandi soprani del Novecento. DeArtes ha raggiunto telefonicamente il Maestro Lelio Capilupi, docente e coordinatore del Dipartimento di canto e teatro musicale al Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma. Il Maestro Capilupi era di ritorno da Firenze, dove aveva terminato una masterclass assieme al Maestro Leone Magiera, primo marito e insegnante di canto del soprano.

Maestro Capilupi, che ricordo ha di Mirella Freni?
Leone Magiera, Luciano Pavarotti e Mirella Freni frequentavano tutti e tre le lezioni di perfezionamento tenute dal Maestro Ettore Campogalliani a Mantova. Io ho conosciuto personalmente la signora Freni quando ha iniziato a dedicarsi all’attività didattica, dapprima insieme a Luciano Pavarotti e a Raina Kabaivanska presso l’istituto Orazio Vecchi di Modena, poi ai corsi di perfezionamento di Vignola. Ho avuto la fortuna di essere in commissione di esame per alcuni suoi alunni e ho avuto la soddisfazione di vedere molti dei miei allievi essere scelti nei suoi corsi.

Come era Mirella Freni in veste di insegnante?
Dal punto di vista didattico il suo punto di forza era il canto legato. Saper cantare legando è una caratteristica tecnica fondamentale, sulla quale lei insisteva molto. Personalmente non posso che concordare. Quello che stupiva era che, anche se ormai aveva abbandonato le scene, riusciva a fare esempi con voce cristallina, pura e sempre intonatissima. Quando un’allieva chiedeva un chiarimento, lei rispondeva con un esempio pratico.

… scaturito dagli anni di professione a fianco dei più grandi…
Si. Quando gli allievi le sottoponevano dei dubbi interpretativi, di fraseggio o di respiro, o riguardanti un abbellimento, lei spesso rispondeva: «Karajan pretendeva questo da me…». Oppure «Kleiber voleva…». Citava questi numi tutelari, come a dire che così andava fatto, senza ombra di dubbio. Con gli studenti era molto esigente e la si giudicava didatticamente severa, ma in realtà la severità era determinata dalla necessità di ottenere, nei suoi discepoli, gli obiettivi che si era prefissa. Sapeva risvegliare nei giovani la loro capacità e intelligenza musicale, sapeva far loro capire a quali doti personali attingere per indirizzare il proprio canto.

Lei Maestro Capilupi, ai suoi allievi trasmette qualcosa del patrimonio artistico che ci ha lasciato il grande soprano?
L’ho sempre ammirata come cantante, sempre l’ho citata e ancora la citerò con le mie studentesse. Nutrivo una particolare ammirazione per la sua vocalità, tanto da portarla spesso ad esempio alle mie lezioni. In lei ammiravo in special modo la morbidezza del timbro, il fraseggio e ovviamente il legato.

Oltre l’immensità artistica, che memoria ha di Mirella Freni come persona?
Ricordo in particolare la vicinanza che mi ha dimostrato in momenti speciali della mia vita: quando è arrivata dalla Russia la prima dei miei tre figli adottivi, ha voluto donarmi il suo affetto, incontrando la mia famiglia. Era il soprano che conosciamo, che ha cantato con tutti i più grandi direttori del Novecento, fianco a fianco con i più celebri colleghi, acclamata nei più prestigiosi teatri del mondo. Personalmente la ricordo come una persona capace di dimostrare molta umanità e sincera amicizia.

Maria Luisa Abate

9 febbraio 2020